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20/12/2020

I nostri Auguri di Natale 2020

Team

I nostri Auguri di Natale 2020

AMIR IL PRINCIPE


Quel gruppo di Italiani era particolare.

Si conoscevano da diverso tempo e insieme avevano frequentato corsi di formazione, condividendo situazioni difficili e grandi emozioni.

La vacanza in Egitto offerta da Antonio li vedeva ancora tutti insieme.

Quel giorno di ottobre era dedicato alla visita di Luxor.

La guida, molto preparata e professionale, li aveva informati sul programma della giornata ed aveva aggiunto: <<Molti ragazzini si avvicineranno per chiedervi l’elemosina, non date loro denaro. Questi ragazzi devono capire che è importante andare a scuola e lavorare per vivere. Aiutateci a crescere i nostri ragazzi>> aveva concluso.

L’autista, egiziano, era seduto sul muretto che circondava un grande parco con importanti resti archeologici.

Un gruppo di bambini girava intorno al pullman attendendo i turisti per chiedere l’elemosina.

AMIR no.  AMIR era un bambino di otto anni, era senza genitori e la notte dormiva nel parco lì vicino.

Sotto il braccio teneva una grande scatola di cartone e osservava attentamente le scarpe dei turisti italiani che si avvicinavano e salivano sul pullman.

Osservava le scarpe, ma non tutte le scarpe.  Ad AMIR interessavano solo le scarpe nere.  Sì, perché AMIR era un piccolo lustrascarpe, ma solo di scarpe nere.

Tra un gruppetto di turisti italiani arrivò Marco, vide AMIR con la grande scatola, capì, e gli chiese cortesemente se gli lucidava le scarpe.

AMIR era ben felice.  Con velocità e maestria pulì le scarpe di Marco.  AMIR ha gli occhi svegli.  La vita lo ha messo alla prova molto presto.

Terminato il lavoro Marco gli porse il compenso richiesto che prontamente AMIR ripose nella grande scatola insieme agli attrezzi da lavoro.

Sopraggiunse il resto del gruppo di italiani.

Tra questi c’era Luciano.

Luciano aveva avuto un grave incidente da piccolo ed era senza una mano. 

Egli non ne faceva un problema, non la mascherava.

AMIR se ne accorse e osservò attentamente Luciano che si avvicinava al pullman.

<<Come mai sei senza una mano?>>, chiese AMIR.

<<Quando ero piccolo ho rubato e mi hanno tagliato la mano>>, rispose scherzosamente Luciano.

Coloro che assistettero alla scena sorrisero alla risposta di Luciano che salì sul pullman. 

AMIR restò in silenzio.

Passò qualche istante, AMIR chiese di parlare con Luciano che scese dal pullman.

AMIR guardò fisso negli occhi Luciano, estrasse dalla scatola una lira egiziana e gliela porse.

<<È per te. È per mangiare; tu sei senza una mano e non puoi lavorare>>.

Si fece un grande silenzio intorno. I turisti italiani che assistettero alla scena ammutolirono per lo stupore.

In pochi istanti nel cuore e nella mente di AMIR era avvenuto qualcosa di sconvolgente. 

AMIR si sentiva un bambino fortunato: lui aveva entrambe le mani e con le mani poteva lucidare le scarpe.

In quel momento AMIR si sentiva privilegiato rispetto al turista italiano e la sua situazione di privilegio lo spingeva ad aiutare quell’uomo senza una mano.

A otto anni era riuscito a cogliere e apprezzare i doni che la vita gli aveva dato. 


Il gruppetto di italiani rientrò a Hurghada dov’erano alloggiati e fecero subito un incontro per riflettere su quanto era accaduto. Destinarono quindi una somma di denaro che inviarono all’Unicef del Cairo.


Una storia vera

Luxor, 14 ottobre 1999


Auguri di Buona Vita